Comunicati

FRINGE BENEFIT A CHE PUNTO SIAMO?

A metà del 2022 il più di noi non conosceva il meccanismo dei Fringe Benefit e non sapevamo nemmeno che ne stavamo usufruendo. Il repentino innalzamento del tasso BCE (MRO) è stata una mazzata che ci ha svegliato dal nostro comodo torpore. Abbiamo infatti scoperto che i mutui e i prestiti accesi a tasso agevolato con il nostro datore di lavoro sono considerati dal fisco Fringe Benefit (se il tasso è inferiore all’ultimo tasso BCE dell’anno in corso).

Come nelle migliori competizione olimpiche, a fine anno, siamo stati in attesa di conoscere il risultato della classifica nella competizione tra il tasso BCE e il limite di esenzione fiscale e contributiva per i fringe benefits, che è passato dagli ordinari euro 258,23, dapprima a 600 euro e, quindi a 3.000 euro. Molti grazie a questo aumento dello scaglione di esenzione si sono salvati alcuni purtroppo hanno invece subito una tassa tanto inaspettata quanto dolorosa visto gli importi impietosi da pagare in 12 rate, comunicati a gennaio 2023 per email dall’azienda.

Precisiamo subito che Intesa Sanpaolo, che in questa vicenda si è comportata in maniera corretta, è parte subordinata alle leggi, così come lo sono i lavoratori e i loro rappresentanti. I margini di manovra (a legislazione invariata) sono quindi minimi, nondimeno come Sindacati abbiamo chiesto un incontro all’Associazione Bancaria Italiana (ABI), come riportato nel comunicato unitario del 14 novembre 2022, per affrontare la questione e sollecitato un suo intervento di sensibilizzazione presso le Istituzioni al fine di apportare modifiche alla relativa normativa fiscale. Nel frattempo, con una informativa puntuale, cerchiamo di attenzionare i lavoratori e suggeriamo a loro i comportamenti più opportuni.

La vicenda però, già difficile da comprendere, si è ulteriormente intricata nel corso dell’anno, perché tra decreto Ucraina (bonus benzina 200 euro) e decreto bollette di fine anno, i conteggi sono diventati complessi e capire dove si andava a parare non era proprio facile; tanto più che l’ultimo tasso BCE è variato a metà dicembre del 2022, successivamente alla scadenza per l’inserimento del bonus bollette e all’elaborazione delle nostre buste paga.

Ma adesso che succede?

Le notizie non sono buone anzi per ora sono pessime. Il tasso BCE a febbraio è salito ancora portandosi al 3% con previsione di ulteriore rialzo (la Lagarde è stata chiara, se l’inflazione non scende si continua su questa strada). Inoltre l’esenzione dei Fringe Benefit, portata a 3.000 euro per il 2022, è tornata al valore standard di 258,23 euro.

Ad oggi, quindi, possiamo dire che praticamente quasi tutti i colleghi che hanno un mutuo si troveranno probabilmente nella situazione di sforare l’esenzione che, ricordiamo, significa incorrere nella tassazione ordinaria.

Per concludere in attesa di novità normative, che auspichiamo siano adottate in tempi brevi, suggeriamo di porre molta attenzione prima di usufruire dei Fringe Benefit facoltativi che potrebbero far sforare o incrementare ulteriormente il reddito lordo. Ad esempio trasferire il PVR o parte di esso nel Welfare Hub per usufruire dei voucher benzina o Amazon ecc.… potrebbe essere un boomerang.

L’unica buona notizia di questa triste storia è che la legge di Bilancio 2023 (l. n. 197/2022), al comma 63, ha previsto la riduzione dal 10% al 5% dell’imposta sostitutiva all’Irpef e alle addizionali regionali e comunali sulle somme erogate sotto forma di premi di produttività (per noi è il PVR).

Leggi il comunicato in PDF