La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 30803 del 2024, ha ribadito il principio della “neutralizzazione” dei periodi di retribuzione ridotta nel calcolo della pensione INPS. Questo principio consente di escludere dal calcolo pensionistico quei periodi in cui le retribuzioni sono state inferiori, al fine di evitare una riduzione dell’importo della pensione.
In particolare, la Corte ha stabilito che, al raggiungimento dell’età pensionabile prevista per la pensione di vecchiaia (attualmente 67 anni), è possibile richiedere la riliquidazione della pensione, escludendo dal calcolo i periodi contributivi con retribuzioni meno favorevoli, purché tali periodi non siano necessari al raggiungimento dei requisiti contributivi minimi. Questo significa che anche coloro che sono andati in pensione anticipata possono, una volta raggiunta l’età per la pensione di vecchiaia, chiedere il ricalcolo dell’assegno pensionistico, neutralizzando i periodi di retribuzione ridotta.
La neutralizzazione viene riconosciuta soltanto per i contributi successivi alla maturazione della pensione. Ciò vuol dire dopo 20 anni di versamenti in caso di trattamento di vecchiaia. Per la pensione anticipata, invece, devono essere sempre garantiti 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
In questo modo i pensionati che, nel corso della vita lavorativa, hanno avuto una riduzione dello stipendio, come per esempio durante un periodo di aspettativa o che, negli ultimi anni di carriera, hanno percepito salari più bassi o hanno subito periodi di disoccupazione, possono richiedere un ricalcolo della pensione.
Pertanto l’esclusione dal conteggio dei contributi svantaggiosi può essere richiesta solo da chi è in possesso dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia: 67 anni. Chi invece si è ritirato dal lavoro prima del tempo, può chiedere il ricalcolo dell’assegno una volta raggiunto il limite di età.
Per inoltrare la richiesta di neutralizzazione all’INPS, è necessario seguire una procedura specifica:
– Presentazione della domanda: Il pensionato deve presentare una domanda di ricostituzione della pensione all’INPS, specificando la volontà di applicare la neutralizzazione per i periodi contributivi sfavorevoli.
– Documentazione necessaria: È importante allegare alla domanda tutta la documentazione che attesti i periodi di contribuzione con retribuzioni ridotte o di disoccupazione, come buste paga, certificati di disoccupazione o altri documenti pertinenti.
– Termini e decorrenza: La ricostituzione dei trattamenti pensionistici avviene a domanda degli interessati e ha effetto dall’originaria decorrenza della pensione. La corresponsione degli arretrati avverrà nei limiti della prescrizione.
Si consiglia di contattare direttamente l’INPS o di consultare un patronato per ottenere assistenza nella compilazione della domanda e per assicurarsi di seguire correttamente la procedura prevista.